La metodologia di lavoro per la proposta progettuale è stata quella di non fornire un’unica soluzione ma un approccio per scenari, mantenendo saldi alcuni principi generatori del progetto. La presenza ed il rafforzamento futuro delle attività crocieristiche non può e non deve pregiudicare la qualità dello spazio urbano, oggi assente, in un’area strategica per l’Autorità portuale. Uno spazio oggi legato esclusivamente al transito di cose e persone, vuole diventare un luogo dell’accoglienza, del vivere, dello stare. L’accoglienza letta attraverso due distinte declinazioni, tra loro permeabili: - l’accoglienza turistica, attraverso una riorganizzazione del terminal crociere, la demolizione di alcuni fabbricati esistenti ormai fatiscenti, definendo nuovi spazi verdi e volumi, riorganizzando la viabilità, garantendo accessibilità e sicurezza dei flussi di viaggiatori; - l’accoglienza della città, attraverso la definizione di spazi del vivere e delle interazioni, raggiungibili da una nuova accessibilità carrabile, ciclabile e pedonale sia dal centro storico, sia da Val da Rio. L’asse verde, un nuovo parco lineare, che collega attraverso un percorso ciclopedonale, una piazza sull’acqua che si affaccia sul canal Lombardo alla torre faro posta sulla punta della banchina. Un filtro naturale che separa formalmente il fronte urbano a est dalla fascia fronte laguna ad ovest, oggi in parte sede delle attività ittiche.